Giornata mondiale degli Oceani - 4 azioni per un mare plastic free

Ci sfamano, ci danno lavoro, ci fanno respirare e nutrono il nostro spirito con la loro straordinaria bellezza. 

Gli oceani sono un bene primario per la sopravvivenza di tutte le specie del Pianeta e questo non solo grazie alla presenza dell’acqua.

Per esempio, lo sapevi che è proprio grazie a uno dei cavi sottomarini che ci tengono connessi alla rete che stai leggendo questo articolo?

Il 70% dell’ossigeno che respiriamo è generato dalla fotosintesi del Prochlorococcus Marinus, l’organismo fotosintetico più abbondante del nostro pianeta. È un batterio (di quelli buoni) oceanico.

39 milioni di persone basano le proprie finanze sulla pesca, che non è l’unico sbocco lavorativo fornito dalle distese d’acqua. Trasporti, tecnologie, sport e tanti altri settori sono legati al mare.

Sono 10 milioni le specie marine che sguazzano letteralmente nelle aree blu del globo terrestre.

Gli oceani meriterebbero di essere plastic free, curati e persino venerati, ma il fatto che esista una giornata mondiale a loro dedicata suggerisce che, come al solito, non stiamo agendo nel modo giusto.

L’8 giugno è la Giornata Mondiale degli Oceani. Una ricorrenza che coincide con l’anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro che ha come intento quello della sensibilizzazione nei confronti della salvaguardia degli oceani.

giornata mondiale oceani - la terra cruda - pesce in un guanto

Quali sono i problemi ambientali degli Oceani?

Il problema è sempre lo stesso: all’uomo piace tanto strafare. Così, il nostro comportamento va interferire con i principi base di ecologia e sostenibilità, allontanando progressivamente il traguardo di un pianeta sostenibile.

Pesca non sostenibile. Il ritmo della pesca non è più sostenibile.

Questo va di pari passo con l’aumento della popolazione mondiale. Nel 1930 nel mondo c’erano due miliardi di persone. Oggi siamo in pressoché 8 miliardi.

La quantità e la rapidità della pesca non danno tregua agli abitanti del mare, che non riescono a riprodursi in modo proporzionale alla “richiesta ittica”.

Questa è solo una delle cause dello spopolamento dei mari.

Riscaldamento globale. Il 90% del calore provocato dai gas serra viene assorbito dal mare. L’innalzamento delle temperature dei mari sta stravolgendo gli habitat sottomarini.

In più, l’acqua degli oceani sta diventando via via sempre più acida. La colpa è della quantità di CO2 presente nell’atmosfera, che deriva dal nostro inquinamento.

Ne pagano le peggiori conseguenze le barriere coralline e i relativi ecosistemi, tra i più ricchi del pianeta per la biodiversità.

Inquinamento. Un mare plastic free è ancora soltanto un sogno. Per ora, ogni anno, fino a 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono nelle nostre acque salate. Gran parte, sotto forma di microplastiche.

Le microplastiche sono piccoli frammenti (fino a 5mm) che derivano dalle plastiche non riciclabili (come l’HDPE, usata per tubi, flaconi e vasi per piante). Questi materiali non si decompongono, ma si dividono in tante piccole particelle, che finiscono inghiottite dagli stessi pesci che portiamo in tavola.

In più, gli oggetti di plastica usa e getta causano tragici danni agli animali degli abissi, oltre a depositarsi fino a formare vere e proprie isole di plastica.

Pianeta sostenibile - la terra cruda - busta sulla sabbia


Azioni sostenibili
per salvare gli oceani

Cosa possiamo fare per gli oceani?

Ecco 4 comportamenti green che fanno bene all’ambiente.

Ridurre il consumo di plastica usa e getta

Essere sostenibili significa anche usare il più possibile oggetti plastic free.

Guanti, sacchetti e altri oggetti usa e getta sono tanto pratici quanto dannosi per lo sviluppo sostenibile ambientale.

Spesso il consumo di confezioni di plastica monouso è quasi forzato. Per esempio, è tuttora difficile acquistare alimenti senza plastica monouso o piante senza vasi che inquinano.

Proprio per questa consuetudine di continuare a usare materiali nocivi per l’ambiente, è bene fare le scelte giuste per la sostenibilità del pianeta e prediligere il plastic free all’usa e getta.

Esistono valide alternative alla plastica monouso come i materiali biodegradabili, con cui sono costruiti molti set da tavola da asporto, cannucce e sacchetti.
La cosa migliore da fare resta munirsi di oggetti duraturi, lavabili e riciclabili per avviare anche in ambito domestico un percorso di economia circolare e sostenibilità.

Meno rifiuti produciamo, meno cose finiranno in mare o in giro per il mondo.

Fare correttamente la differenziata

Se in mare ci sono tante microplastiche, dipende anche da un errato smaltimento dei rifiuti.

Quello che possiamo fare noi è una corretta raccolta differenziata. È un dovere civile oltre che un ottimo mezzo per facilitare il riciclo.

Restando in tema, nella raccolta della plastica vanno solo gli imballaggi (bottiglie, involucri trasparenti, pellicole, piatti e bicchieri e vassoi in polistirolo).

Non vanno nella plastica le biro, i giocattoli e le posate usa e getta.

Una risorsa molto utile per chiarire ogni dubbio è il Dizionario dei Rifiuti.

Pulire le spiagge 

Eliminare i rifiuti dal bagnasciuga significa evitare che ciò che il mare ha saggiamente rigettato, non venga di nuovo risucchiato e che la sporcizia generata dall’inciviltà sulle spiagge non finisca in acqua.

In estate, le aree balneari sono tenute più pulite da lidi e enti comunali, ma per altri luoghi e momenti dell’anno c’è bisogno di qualcuno che se ne occupi.
E chi meglio di noi, abitanti della Terra?

Tenere pulite le spiagge, le rive di fiumi e laghi e l’ambiente in generale è un gesto sostenibile che può rendere speciale una passeggiata nella natura.

Esistono iniziative di enti certificati a cui partecipare, ma puoi anche farlo da solo o con la famiglia.

Mangiare pesce locale e stagionale

Bisogna tener conto della sostenibilità alimentare anche per il consumo di pesce. Il pesce, così come i prodotti della terra, ha una stagionalità.

È bene consumare solo pescato stagionale e locale, per scoraggiare la pesca intensiva, ma, al contempo, continuare a sostenere il mercato ittico.

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Metti in pratica queste buone norme e alimentale con altre azioni sostenibili.

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